Versione cinematografica
生きるも地獄、死ぬも地獄
修羅となりて悪を打つ!
Vivere è l’inferno. Morire è l’inferno.
Diventa un demone e abbatti il male!
Prodotto dalla Tōei Animation (all’epoca Tōei Dōga) e distribuito nelle sale giapponesi l’8 marzo 1986 con il titolo “Hokuto no Ken”, il film della serie televisiva omonima è un lungometraggio animato della durata di circa due ore che ripropone gli avvenimenti iniziali del primo arco narrativo.
Rilasciato nel periodo in cui la serie era ancora in onda sulle emittenti della Fuji TV, è stato realizzato per essere a tutti gli effetti un’opera a sé stante. Di fatti, nonostante presenti avvenimenti accaduti nel Manga originale, alcuni dei personaggi più importanti non fanno la loro comparsa: tra gli esponenti dell’Hokuto Shinken, ad esempio, Toki è essente, mentre tra quelli del Nanto Seiken gli unici ad apparire sono Shin, Yuria e Rei.
Altri personaggi secondari, invece, vedranno i propri ruoli notevolmente cambiati in favore del nuovo plot narrativo.
Il film è stato creato come risposta al grande responso di pubblico per la serie TV ancora in onda e, nonostante abbia un finale lasciato volutamente aperto, alla pellicola non è mai seguito un continuo ufficiale.
Costi di produzione: 900,000,000 ¥ (circa 1,000,000 €).
Incasso totale in Giappone: 1,800,000,000 ¥ (circa 14,000,000 €).
Dati tecnici
Data di rilascio | 8 marzo 1986 |
Durata | 110 minuti |
Staff | Progetto: Ariga Ken & Takami Yoshio
Produttore: Kishimoto Matsuji Produttore esecutivo: Imada Chiaki Sceneggiatura: Takaku Susumu Regia: Ashida Toyoo Character Design & Supervisore dei disegni: Suda Masami Direttore Artistico: Tanaka Motoyuki Supervisore fondali: Tanaka Shiko Direttore della fotografia: Hosoda Tamio Effetti speciali: Sekiai Noboru & Shimokawa Nobuhiro Musiche: Hattori Katsuhisa |
Prima dell’uscita in sala (1985)
- Il primo trailer
Non pochi dubbi ha creato nel corso degli anni tra i fan l’esistenza di un trailer “beta” del film che si discosta dal prodotto finale.
Musiche di sottofondo, voce narrante (di Utsumi Kenji, successivamente doppiatore di Raō) e colorazione dei personaggi si avvicinano molto di più alla serie televisiva che al film che tutti conosciamo. Questo primo trailer è stato creato in un periodo in cui il progetto del film era ancora in fase embrionale; difatti alla fine dello stesso è possibile leggere la scritta che trovate al centro nella prima galleria di immagini della pagina e che riportiamo qui per iscritto per comodità.
いよいよ製作開始!
A breve cominceranno i lavori!
Per tali ragioni, nel trailer appariranno insolite sequenze non presenti nella versione andata al cinema; Uno degli elementi più straordinari è la presenza di un essere mutante color viola, mai più utilizzato, mentre Ken indossa il suo iconico outfit blu con un inusuale bottone sul colletto. Inoltre, vedremo Rei sfidare Kiba Dai Ō indossando il suo primo abbigliamento, tipico della serie TV.
Ma non è tutto, perché assisteremo a Shin attaccare Raō, quest’ultimo fedele all’aspetto originale del manga sia per quanto riguarda il vestiario che le sopracciglia, ma con una colorazione completamente nuova e distante dalla sua versione televisiva e cinematografica. Infine, Lin apparirà come l’abbiamo sempre conosciuta nella serie televisiva, con lo stesso colore sia di capelli che di abbigliamento.
Poiché serviva unicamente come presentazione di quello che sarebbe stato il film proiettato al cinema, anche le scene di morte dei personaggi non hanno subito censure di alcun tipo.
- Hokuto no Ken nella Storia: “Kenshirō e Raō del periodo Sengoku”
Così titolava un’intervista speciale del regista Ashida, in cui rivelava la sua personale visione del film prima dell’uscita ufficiale nelle sale cinematografiche. Proveniente dalla rivista “Animedia” del novembre dell’85, l’articolo ha come sottotitolo “Chi sarà il vero salvatore?” e intendeva instillare nel futuro spettatore il dubbio che il vero protagonista del film non sarebbe stato lo stesso della serie TV.
Tradotto come periodo “Degli stati combattenti”, il periodo Sengoku (1467-1603) segna una crisi della politica giapponese e una disgregazione interna del paese in tanti piccoli feudi in guerra tra di loro. Nel periodo tre figure fondamentali si ersero sopra tutte le altre per riuscire a riportare ordine in quell’epoca di profondo caos: Oda Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu.
Prendendo come spunto i “Tre riunificatori”, Ashida spiega come la fine del secolo non sia altro che un futuristico periodo Sengoku in cui uomini straordinari come i due fratelli di Hokuto sono apparsi: Kenshirō è un uomo destinato irrimediabilmente a combattere, mentre Raō è ispirato alla figura di Oda Nobunaga.
“Ma è proprio tra questi due uomini in conflitto che emerge la figura di Lin”, continua il regista.
本当の救世主になるかもしれないという予感まで描かれます。
つまり、リンはジャンヌ・ダルクになるわけですね.
Ho il presentimento che sarà proprio lei a diventare il “salvatore”.
In altre parole Lin non è altri che Giovanna d’Arco.
In seguito, poco prima di terminare il doppiaggio del film, sull’ottavo numero di Animage, quando gli è stato chiesto quali fossero i punti salienti, Ashida ha risposto: “Tutto”. Ha detto di aver creato un film che avrebbe voluto vedere, mettendosi dalla parte dello spettatore anziché concentrarsi sulla regia.
Ha sottolineato che la trama e il suono non avrebbero dato respiro allo spettatore.
Aggiunge poi le scene “splatter” sono visivamente incredibili. Ha precisato che, nonostante non avesse creato il film basandosi solo su queste scene, alla fine è diventato inevitabile utilizzarle per rappresentare le atrocità la fine del secolo.
Ha detto anche che sarebbe felice se gli spettatori provassero una sensazione di purificazione dopo averlo visto. In precedenza, c’era stata una voce secondo la quale alcune parti del film erano state tagliate durante la revisione del comitato di censura, ma Ashida ha specificato che non è stato questo il caso. Tuttavia, ha ammesso di aver leggermente attenuato alcune parti rendendole più luminose. Ha anche detto di aver aggiunto una piccola scena dopo i titoli di coda per sorprendere coloro che lasciano subito il cinema. Ha detto scherzosamente: “Sono un po’ cattivo, voglio che la gente rimanga fino all’ultimo (ride)”
- Animazioni intense e anatomia umana
Nei numeri di gennaio, febbraio e marzo dell’86 della rivista “Animage”, sono presenti diversi commenti del maestro Suda Masami, character designer e supervisore dell’animazione del film, dove parla con enfasi sostenendo che l’opera è stata creata con l’obiettivo di diventare un film.
Secondo il maestro Suda, ci sono troppe parti che non possono essere completamente rappresentate in un contesto televisivo, sia in termini di azione che di grandiosità. Sin dall’inizio della serie infatti, tutto lo staff ha aspettato con impazienza la produzione della versione cinematografica.
Suda svela che, per quanto riguarda il character design, ha allungato le proporzioni rispetto a quelle che non riuscivano a entrare nel frame televisivo. Ha enfatizzato ulteriormente i muscoli e ha aggiunto molte ombre cercando allo stesso tempo di ottenere una maggiore nitidezza nel tratto. Inoltre, ha posto grande attenzione nel definire con precisione le pose dei personaggi, aggiungendo che on dovrebbe esserci alcuna sensazione di goffaggine o mancanza di precisione nella postura e che una volta stabilita una precisa posa, anche i movimenti dei personaggi diventano nitidi. Un semplice segno fuori posto può cambiare radicalmente il design complessivo.
La sua ricerca è sempre focalizzata sul realismo, un’essenza che può essere facilmente distrutta da un solo tratto nell’animazione. il Maestro Suda che si occupa anche dei Genga, afferma con determinazione che il punto chiave risiede nella regione della vita. Concentrando la forza in questa zona, si riesce a trasmettere una sensazione di potenza che abbraccia totalmente il corpo.
Quando gli sono stati chiesti dettagli sulle voci riguardanti l’utilizzo di un diagramma di anatomia umana come strumento indispensabile per gli animatori dei disegni chiave, Suda ha risposto con convinzione che fosse assolutamente vero. Ha sottolineato che senza fare riferimento ai movimenti dei muscoli, non sarebbe possibile disegnare in modo realistico, inoltre sono essenziali per le scene delle esplosioni degli organi interni. Invece di basarsi sui Model Sheet, gli animatori deformano i personaggi basandosi sui disegni di anatomia umana.
il Maestro Suda racconta con un sorriso soddisfatto e un cenno di approvazione la sua esperienza dopo una prima revisione video delle scene appena girate. Definisce il film un lavoro solido e ben realizzato, apprezzando particolarmente il movimento nella sequenza a due pannelli. Nel momento del rilascio di queste interviste, si trova nel bel mezzo della verifica dei Genga, con un flusso continuo di disegni chiave provenienti da 12-13 animatori diversi. Si sente quasi sopraffatto, con il tempo per riposare ridotto al minimo.
Secondo il Maestro, le scene culminanti stanno emergendo gradualmente, e rimane sorpreso dalle eccezionali abilità artistiche di Naoi Masahiro dello studio Ad Cosmos. L’impegno e la precisione di Naoi sono caratteristiche distintive, e il suo stile unico non delude mai. La battaglia tra Jagi e Kenshiro è senza dubbio uno dei momenti salienti da tenere d’occhio.
La scena in cui Yuria scappa dal castello di Shin è stata invece affidata all’unica animatrice donna del film, Tada Sachiko dello Studio NO 1. La sua rappresentazione dei volti che esplodono ha suscitato grande sorpresa nel maestro.
Inoltre, Suda condivide che la parte più emozionante, è senza alcun dubbio, la battaglia finale tra Raō e Kenshirō. Questo momento unico nel film non vede i protagonisti combattere solo con la loro forza e abilità, ma con il loro spirito combattivo. L’intensità della loro lotta sprigiona un’energia capace di scatenare cataclismi naturali, creando una scena davvero impressionante. E continua affermando con fiducia che il film rappresenta la perfetta fusione di regia, disegno e scenografia che, unite insieme, creano scintille sul grande schermo. Suda è convinto che questo film soddisferà sicuramente gli spettatori.
Infine, si racconta che da quando ha iniziato a lavorare su Hokuto no Ken, il maestro Suda ha subito un notevole deterioramento dei suoi denti. Questo è dovuto al suo intenso coinvolgimento emotivo nel lavoro, che lo porta ad immedesimarsi a tal punto da digrignare continuamente i denti mentre disegna. Nonostante tutto, non manca di aggiungere un commento scherzoso sull’argomento.
終わるころには総入れ歯かなァ?
Necessiterò di una protesi dentaria completa una volta giunto alla fine?
Uscita in sala (1986)
- Il pamphlet e gli approfondimenti
Di seguito riportiamo due approfondimenti provenienti dal pamphlet distribuito in sala.
- Speciale 1 – I volti dei cattivi che scoppiano al grido di “Hidebu!”
Nel film sono presenti scene in cui le teste dei malvagi esplodono dopo essere stati colpiti da Kenshirō o Rei, ma la particolarità di questi disegni è che sono stati realizzati da delle animatrici.
Nel lungometraggio ormai completo, ogni secondo di queste scene è stato creato col massimo impegno tramite disegni creati completamente a mano prestando attenzione ad ogni singolo frame.
Che queste donne siano riuscite nell’impresa divertendosi mentre rimanevano anche rapite dall’azione…?! C’è da dire comunque che è solo grazie a loro impegno se il lavoro dietro il gran numero di Genga e Dōga stabilito per queste scene è stato portato a termine.
Inoltre, per aumentare l’impatto di quelle immagini e ciò che devono suscitare è stato utilizzato un comparto audio Dolby Stereo. Allo stesso tempo, inoltre, sono state impiegati macchinari per armonizzare gli effetti sonori, a cominciare dai calci e dai pugni, fino ad arrivare agli urli di battaglia di Kenshirō e alle grida di dolore come “Hibebu!!” e “Abeshi!”, combinando voci umane ed effetti meccanici, per creare un mix sonoro unico.
“Questo sarà il primo splatter movie nella storia dell’animazione”
- Speciale 2 – Le tecniche di realizzazione dei nuovi Settei per esprimere un senso di solennità
La nuova linea guida usata per i Settei del film è stata quella di non utilizzare le grafiche già presenti nella serie ma di creare qualcosa di completamente nuovo.
La base di Jagi è all’interno di un Jet, i momenti sotto terra o nelle prigioni hanno reso necessario l’aumento delle scene sotterranee, mentre le città sono state completamente ricreate per fornire loro una caratterizzazione occidentale. Tutto il film è permeato da un senso di cupezza propria del tempo post-apocalittico in cui il racconto è ambientato e anche i costumi dei personaggi presentano dei colori più scuri con tinte forti.
Inoltre ci sono fondali creati unicamente a matita (il villaggio di Lin, ad esempio) per riuscire anche a dare un senso di leggerezza e sollievo alla vicenda. Per ricreare invece gli esterni del luogo dove avverrà lo scontro finale tra Kenshirō e Ken Ō (la Città di Cassandra in stile romano) sono stati impiegati colori ad olio per esprimere un senso di solennità per mezzo di tecniche artistiche innovative. Solitamente, per riuscire a ricreare lo stesso effetto, nei poster a colori viene aggiunto del fissante nelle fasi finali che ricrea semplicemente l’effetto dei colori ad olio.
Infine è stata riservata particolare importanza al personaggio di Raō, tramite elementi che facciano capire la sua potenza e il suo valore anche rispetto al suo avversario Kenshirō (il cui costume ora è effettivamente di pelle).
Senza limitarsi a ciò che era già stato presentato dapprima nel Manga e poi nella serie TV, si è continuato a portare avanti un processo creativo costante che ha portato a questi risultati.
- La violenza e la reazione di critica e pubblico
Come già detto, tra le caratteristiche principali dell’opera spicca sicuramente l’impegno profuso per la resa realistica delle esplosioni dei corpi umani e in generale della violenza. Se nella serie televisiva gli effetti delle tecniche dei personaggi erano per lo più mostrati tramite abili espedienti atti a mitigare la brutalità visiva (silhouette nere su sfondi monocromatici e sangue bianco), lo staff del film ha fin da subito messo in chiaro la propria intenzione di concentrare tutti gli sforzi tecnici sulla resa realistica della violenza dell’opera.
Su un numero speciale di Shonen Jump è stata pubblicata la reazione dell’autore originale della storia Buronson alla lettura della prima versione del copione:
いい作品になりそうだよ
Penso sarà un bel film.
Ciononostante, una volta che il lungometraggio fu distribuito in sala, per ben tre settimane consecutive l’autore si è scagliato contro l’eccessivo uso della violenza nella rubrica alla fine della rivista.
Da Shonen Jump 14 del 1986
漫画と映画は別物
Il Manga e il film sono due cose completamente diverse
Da Shonen Jump 15 del 1986
映画は別のドラマと思ってほしいナ
Avrei voluto che il film raccontasse un’altra storia
Da Shonen Jump 16 del 1986
映画は暴力のみを強調しているらしい。残念だ!
Sembra che il film non faccia altro che concentrarsi sulla violenza. Che occasione mancata!
Anche il pubblico pare non avere accettato di buon grado gli stravolgimenti di trama ed in particolare il finale del film. Ecco infatti cosa riporta il booklet del DVD Tōei in riferimento alla scena della sconfitta di Kenshirō.
「…」原作漫画とテレビアニメの大ブームを巻き起こしていた最中だったこともあって、この衝撃の結末に当時のファンは騒然となった。
Proprio nel periodo di massima fama sia del Manga che della serie TV, ha suscitato non poco scalpore tra i fan dell’epoca questo colpo di scena.
- Le differenze col manga
Nella serie originale, all’epoca del primo scontro tra Kenshirō e Raō, il fatto che Yuria fosse in realtà l’Ultimo Condottiero di Nanto non era stato ancora reso noto. Il caso ha voluto però che tale rivelazione importante ai fini della storia fosse rivelata poco prima della distribuzione del film nelle sale. Proprio per questa ragione e per dare un senso di continuità alla storia, Shin nel suo dialogo iniziale si riferisce alla sua amata come “donna in cui scorre il sangue di Nanto”.
Opposto è invece il caso di Lin, la cui figura fondamentale ai fini della storia verrà resa nota unicamente nei capitoli della Capitale Imperiale. La figura della ragazza viene per la prima volta mostrata con fattezze divine proprio in questo film, spingendo Raō, il quale aveva più volte sottolineato che non si sarebbe mai piegato davanti a nessuno, a non infliggere il colpo di grazia a Kenshirō e ad inginocchiarsi di sua iniziativa di fronte alla giovane. La nuova immagine di Lin verrà ripresa e riadattata nel Manga, grazie alla creazione del personaggio di Lui.
Dopo l’uscita in sala
- Versioni Home Video e il finale alternativo
Dal booklet del DVD Tōei:
ラストのケンシロウとラオウ初対決では、主人公・ケンシロウがダメージによって起き上がれない状態となり、何と敗北。「…」本作は’88年にビデオソフト化されたが、その際に問題の結末部分に修正が入り、ケンシロウとラオウの対決は両者互角のままで終わる形に変更されることなった。その後、’95年にはLD化もされているが、これは’88年の改訂バージョンのみ収録。……..つまりオリジナルの劇場公開版は、この初回生産定版DVDが初ソフト化という「幻の作品」なのだ。
Nella scena finale del primo scontro tra Kenshirō e Raō, il protagonista Kenshirō, a causa dei danni ricevuti in battaglia, non riesce più ad alzarsi e, sorprendemente, perde. […] La pellicola è stata rilasciata in VHS nell’88, ma in quell’occasione sono state apportate modifiche nella parte finale, cambiando il finale in modo che sia Kenshirō che Raō concludessero lo scontro in parità. Successivamente, è stata messo immesso sul mercato l’LD, ma questo presantava gli stessi cambiamenti della versione dell’88. …Dunque questo DVD mostra per la prima volta quella “versione fantasma” mai rilasciata che inizialmente è stata proiettata al cinema.
Nonostante fosse stato annunciato nel poster pubblicitario che l’edizione VHS sarebbe stata messa in commercio alla fine del 1987, la data di uscita è stata rimandata fino all’inizio del 1988, a causa di alcuni cambiamenti che furono apportati alla pellicola.
Se nella versione cinematografica Kenshirō è sconfitto al suolo mentre Raō gli sta per infliggere il colpo di grazia, in quella Home Video i due combattenti si ergono ancora entrambi sul campo di battaglia prima di essere bloccati nella lotta dalla giovane Lin.
Questa scena è stata diretta per intero da Suda Masami, il quale vede per la prima volta il proprio nome apparire anche sotto la voce dei “Genga”, oltre che come Character designer dell’opera.
Inoltre, è solo dalla versione VHS che l’ideogramma 完 (kan, fine) appare in coda ai crediti finali
Curiosità
- Il concorso per la nuova frase di Kenshirō
Indetto nell’estate del 1985 con scadenza il 20 novembre dello stesso anno, il concorso della Tōei chiedeva ai fan di inventare la nuova frase simbolo del protagonista della pellicola, oltre all’ormai conosciuta “Tu sei già morto”. Il primo classificato avrebbe avuto in premio 500.000 yen (l’equivalente di poco più di 3500 euro al cambio del 2017) e si sarebbe visto pubblicare la frase di sua invenzione su quotidiani, poster e addirittura nei trailer del film stesso.
Che sia nata così l’ormai storica frase “Raō, è giusto che tu muoia!”( ラオウ死すべし!), inedita nella serie originale prima dell’uscita del film?
L’episodio 83, la cui prima messa in onda è del 7 agosto 1986, titola ラオウ死すべし! 伝説が恐怖に変わる!! (“Raō, è giusto che tu muoia! La leggenda si trasforma in paura!!).
- Elenco degli scontri
Per l’intera durata della campagna promozionale del film di Hokuto no Ken, sono stati piú volte diffusi elenchi di scontri che si sarebbero svolti nel film, in particolare con battaglie tra personaggi che non erano mai entrati in conflitto, nel manga o nell’anime. Questa strategia mirava a mantenere i fan in fermento e coinvolti nell’attesa dell’uscita nelle sale.
Nel numero 8 di Weekly Shonen Jump del febbraio del 1986, un articolo promozionale del film appare sul risvolto di copertina. L’anteprima elenca una serie di scontri leggermente diversi rispetto a quelli effettivamente presenti nel film. In particolare, il terzo scontro viene indicato come “Kenshiro vs. Devil Rebirth”, una battaglia che evidentemente era prevista nella stesura originale del film, ma che è stata successivamente tagliata.
Cosí come nel trailer beta, gli altri scontri elencati e non presenti nel film finale includono “Shin vs. Raoh” (il combattimento effettivo è accennato nel film, ma viene mostrato solo il risultato), “Rei vs. Kiba Daiō” e “Kenshirō vs. Uighur”
Inoltre il personaggio di Heart è stato inizialmente denominato “Elephant” (エレファント) sia nei modelli dei personaggi che nei materiali promozionali iniziali. Questa modifica di nome è stata probabilmente attuata al fine di seguire il motivo animale presente per Fox e Jackal, che sono stati riscritti per diventare gli sgherri di Jagi insieme a Heart. Tuttavia, alla fine, questa modifica viene abbandonata e il personaggio mantiene il suo nome originale.
- Il doppiaggio
Il primo febbraio del 1986, si è svolto il doppiaggio del film. Grazie al fatto che tutti i doppiatori si incontrano regolarmente durante le registrazioni della serie, tutto è proceduto senza intoppi in un’atmosfera serena e familiare. La registrazione è avvenuta presso gli studi di registrazione TAVAC (株式会社タバック). La denominazione TAVAC è stata creata prendendo le iniziali di “Toei Audio and Visual Art Center”. Lo studio è una sussidiaria collegata a Toei Animation e principalmente si occupa dell’adattamento dei dialoghi, del doppiaggio e del montaggio delle opere animate prodotte dalla stessa società.
- Il raduno “Ken O’ Call”
Il 15 febbraio del 1986, si è svolto un raduno eccezionale per i fan, con la partecipazione straordinaria della KODOMO BAND. Questo evento, chiamato ‘Ken O’ Call’ (ケンオーコール), ha attirato un gran numero di giovani entusiasti. Degno di nota inoltre un singolare cosplay di Kenshirō, che potrebbe essere considerato uno dei primissimi nella storia. Durante il raduno, sono state effettuate delle registrazioni audio che sono state utilizzate successivamente nel film come effetti sonori.
- I brani musicali
I brani musicali utilizzati per accompagnare il film, Heart of madness e Purple Eyes, sono stati appositamente realizzati dalla Kodomo Band (子供ばんど ), con i testi scritti dal leader e cantante Tsuyoshi Ujiki. La band è stata formata nel 1973 e ha fatto il suo debutto nel 1980. Durante i primi anni ’80, hanno proposto un suono fortemente influenzato dall’Hard Rock straniero, anticipando l’emergere del Japanese Heavy Metal. Sebbene si siano fermati nel 1988, hanno ripreso l’attività nel 2011.
Inizialmente, la Toei, considerando la forte associazione tra Kenshiro e Sylvester Stallone, soprattutto nel film in cui il protagonista sfoggia una barba folta alla Rocky 4, aveva l’intenzione di commissionare ai Survivor, i quali avevano realizzato “Eye of the Tiger” per Rocky III, una nuova traccia musicale come colonna sonora principale del film. Tuttavia, dopo aver instaurato contatti con l’affermata band americana, la produzione si è trovata costretta a rivedere le proprie scelte in seguito al rifiuto di quest’ultima, optando di conseguenza per una formazione rock locale. I motivi precisi di tale rifiuto rimangono avvolti nel mistero, tuttavia possiamo ipotizzare che, forse, all’epoca non fosse particolarmente allettante per una band di tale calibro associare una propria composizione a un cartone animato giapponese. Pertanto, rimane il dubbio su come il film sarebbe stato accolto se avesse avuto una canzone creata da una band di così grande importanza.
- Campagna prevenzione incendi
Avviata nel febbraio del 1986, al fine di raggiungere un pubblico sempre più vasto per il film, si è scelta la figura di Kenshirō per una campagna incentrata sulla prevenzione degli incendi primaverili. Durante tale periodo, si stimava la diffusione di oltre 600.000 manifesti e altri materiali promozionali del film sull’intero territorio nazionale. Diverse prefetture e associazioni hanno aderito all’iniziativa, contribuendo così alla sua portata e risonanza.
Inoltre, la radio Nippon Broadcasting ha organizzato uno speciale al fine di promuovere “Hokuto no Ken”, in modo tale da coinvolgere il pubblico non solamente attraverso l’aspetto visivo, ma anche tramite esperienza uditiva. L’obiettivo era quello di coinvolgere almeno 2 milioni di persone, come affermato dal produttore pubblicitario Tokuyama Masaya.
- Prezzo biglietti e adesivi in regalo
Il prezzo del biglietto per il cinema ammontava a 1100 yen per gli studenti e a 1200 yen per la tariffa generale.
Per coloro che sceglievano di acquistare i biglietti in prevendita presso il proprio cinema di fiducia, c’era un omaggio speciale, venivano infatti regalati degli adesivi originali del film. Un regalo esclusivo per rendere ancora più memorabile l’esperienza cinematografica.