TERZA FASE DELLO STILE

TERZA FASE DELLO STILE

 乱世覇道編
Capitolo della supremazia nel mondo in caos
Episodi da 58 ad 82


Episodio 76 – 05/06/1986
吠える狼に鉄拳を 今、トキが危ない!!
Un colpo ferreo contro il lupo che ulula. Adesso, Toki è in pericolo!!
Sakkan – Suda Masami; Genga – Suda Masami; Dōga – Inose Sachiko/Takemura Hitomi/Kawasaki Yumiko

Suda fa ritorno come Sakkan per un intero episodio dopo una lunga pausa dalla serie, segnando l’inizio della sua terza fase stilistica con evidenti differenze.
Kenshirō ha subito una trasformazione completa, sia nel volto che nella corporatura: i capelli sono alzati e mossi, simili a quelli visti nelle ultime parti della produzione cinematografica, l’equilibrio tra sopracciglia e occhi è stato ristabilito e il giubbotto di pelle presenta numerosi risvolti e pieghe all’altezza del colletto, conferendo un senso di movimento continuo alla sua figura.
Grazie alla rinnovata esperienza di studio sul personaggio maturata durante la realizzazione del film, Suda riesce quindi meglio di chiunque altro a dare vita alla nuova visione grafica del Ken del Manga, arricchendo il personaggio di particolari e tratteggi, elementi che in passato erano evidenti solo in alcune puntate di grande importanza (ad esempio, l’episodio 76 è un episodio quasi interamente riempitivo).

Tra i personaggi creati appositamente per questa serie di episodi, spicca ovviamente il luogotenente di Ryuga, Garō, la cui semplicità stilistica contro cui altri animatori si erano già scontrati viene elevata all’ennesima potenza dal nuovo tratto sudiano.

Il personaggio quindi, anche se per una breve ma significativa porzione di tempo, si distingue e dimostra di meritare la giustizia che tanto agognava, grazie alle straordinarie capacità artistiche di Suda, che riesce a trasformare anche i nemici secondari in elementi di grande rilevanza, conferendo loro una dignità che li rende degni di essere ricordati.

Lo stesso Ryuga, inoltre, conosce con questa puntata la sua migliore caratterizzazione, risultando forse il personaggio più riuscito tra i tanti. Grazie a una mole spropositata di tratteggi che forse nessun altro personaggio ha mai avuto nel corso della serie fino a questo momento, Ryuga risalta come un personaggio eccezionale e memorabile.

Toki, che non era stato oggetto delle abilità artistiche di Suda da quasi un anno (infatti, è assente nel film), ora vive una rinascita che ridefinisce completamente la visione iniziale che il Character design aveva concepito per lui. Paradossalmente, questa rinascita avviene proprio nei suoi ultimi istanti di vita. I dettagli sorprendenti sul suo volto e sulle parti del corpo sono una chiara testimonianza di questa trasformazione.

Bat e Lin si differenziano ulteriormente nel tratto, presentando il primo sotto una veste ancora più comica e la seconda con fattezze più mature.

Per quanto riguarda i vari banditi e le loro povere vittime nell’episodio, c’è da notare una caratterizzazione comica che li contraddistingue. Infatti, tutti i personaggi sono dotati di occhi tondi e buffi, con dettagli spropositati sui visi e espressioni divertenti. Questo aggiunge un tocco di leggerezza e umorismo alla scena.

Piccola apparizione, infine, anche per Raō, che Suda rielabora completamente nello stile: naso, bocca e dettagli della fronte sono disposti più ravvicinati tra loro su di un volto più stretto rispetto a quanto visto al cinema. Si nota una cura maniacale per lo sguardo, che viene reso in modo dettagliato e affascinante.

Nella terza fase del tratto di Suda, si potrà notare un maggiore impegno nella colorazione, rendendo i personaggi meno bidimensionali. Questo risultato potrebbe essere attribuito all’esperienza acquisita durante la realizzazione del film. I colori saranno utilizzati per conferire maggiore profondità e dettaglio alle figure, contribuendo a una resa visiva più coinvolgente.

 

最終章
Sezione finale
Episodi da 83 a 109


Opening 02 – 07/08/1986
SILENT SURVIVOR, サイレント・サバイバー

Silent survivor
Sakkan
– Suda Masami; Genga – Suda Masami

Ciò che era stato presentato nell’unico episodio diretto da Suda del “Capitolo della supremazia nel mondo in caos”, viene impresso nella memoria dello spettatore per tutti i rimanenti episodi della serie grazie a questa stupenda Opening.

A differenza di “Ai o Torimodose” dove gli autori si erano concentrati principalmente sulla parte esplosiva dell’opera, questa volta ci si focalizza maggiormente sulla profondità emotiva dei personaggi.
L’approccio narrativo più  lento e riflessivo si riflette anche nella limitazione del numero di animazioni e disegni presenti. E proprio grazie a questa scelta, attraverso un’attenta analisi di ogni singolo disegno, ci sentiamo sicuri di affermare che ogni genga sia stato realizzato personalmente da Suda

L’introduzione alla sigla si apre con due divinità a cavallo rispettivamente di un drago e una tigre, in una rotazione a 360 gradi. Questi due personaggi e le nuvole in stile cinese che li circondano, sono il perfetto riflesso del tratto distintivo dello stile di Suda, portando con sé ogni particolarità che lo caratterizza.

Nella prima parte della sigla, il focus principale è sui giovani seguaci di Kenshirō. Se Lin aveva già assunto un aspetto adulto nel precedente episodio, Bat complice il tono triste del tema musicale che accompagna la sigla, diventerà più maturo. Questa trasformazione sarà evidenziata anche dalla presenza di capelli più lunghi, che aggiungeranno ulteriormente un tocco di maturità al suo aspetto.

Passiamo finalmente al protagonista, l’aspetto visivo di Kenshirō disegnato da Suda Masami cattura perfettamente l’essenza del personaggio, e il suo sguardo concentrato riflette tutta la sua determinazione, accompagnando i fan dell’Anime fino all’ultima puntata.

Mentre Ken si avvia verso il suo scontro finale, la sigla ci regala un’emozionante panoramica di tutti i personaggi principali che sono apparsi nella serie fino a questo momento. Il tratto della terza fase eleva ognuno di loro, ed è possibile notare come Shin e Rei somiglino molto alle loro versione più mature del film. Grazie a questa sigla, inoltre, si è stati in grado di vedere Souther e Shū per la prima volta disegnati da Suda.

Mentre Kenshirō si avvicina alle rovine della civiltà di fine secolo, troverà ad attenderlo Raō, il quale presenta delle differenze rispetto alla sua apparizione nell’episodio 76, mentre mostra alcuni richiami al film. Questa discrepanza potrebbe essere dovuta al fatto che “Silent survivor” è stato realizzato prima del ritorno di Suda nella serie, e quindi gli studi sul personaggio eseguiti per il lungometraggio sono stati la base su cui il Sakkan ha costruito la figura del maggiore dei fratelli di Hokuto.
Nello specifico, la grandezza del volto e la conformazione della bocca sono elementi più vicini alla produzione cinematografica che non alla puntata 76.

In conclusione possiamo affermare che “Silent Survivor” è una vera e propria perla. La mancanza di una nuova sigla nella seconda parte dell’anime (ad eccezione di un breve accenno di fotogrammi) sembrava essere una scelta forzata, che ha privato la serie di un elemento di freschezza e innovazione, lasciando un vuoto che molti fan hanno avvertito. Tuttavia, con l’introduzione di questa opening tanto attesa, possiamo finalmente gioire e rifarci gli occhi.

Piccola curiosità: Nel contesto della trasmissione televisiva in Italia, “Silent survivor” è stata trasmessa soltanto una volta, per la precisione nell’episodio 93. È interessante notare che la sigla è stata introdotta subito dopo la storica sigla iniziale e il titolo italiano dell’episodio. Tuttavia, al posto della versione originale eseguita dalla Kodomo Band, è stata scelta la versione italiana eseguita da Spectra.
Questa decisione ha suscitato notevole curiosità, poiché è alquanto insolito mandare in onda due sigle di fila. Il motivo di tale scelta rimane un mistero, tuttavia, nonostante questa breve apparizione, i fan italiani hanno avuto l’opportunità di godere di questo gioiello.

 

Episodio 86 – 28/08/1986
燃える真紅の軍団! 炎の涙がシュレンをぬらす!!
L’Armata cremisi ardente! Lacrime di fuoco bagnano Shuren!!
Sakkan
– Suda Masami; Genga – Suda Masami; Dōga – Kawasaki Yumiko/Kano Hikari/Izu Iwao

Come aveva già abituato il suo pubblico nei precedenti capitoli della serie, Suda continua ad apportare sempre nuove accortezze sul personaggio principale. In questa puntata, i capelli di Kenshirō crescono in modo significativo intorno al viso, mentre lo stesso si stringe e si affina, creando un bellissimo equilibrio che sarà ripreso in seguito.
Al protagonista è dedicata grandissima cura, ma allo stesso tempo c’è l’esigenza da parte del Character designer di firmarne l’aspetto, con un uso massiccio dei già sperimentati occhi in ombra e del nuovo particolare del colletto largo sul giubbotto di pelle. Il corpo di Kenshirō diventa sempre più robusto, soprattutto le braccia, che sembrano non riuscire più a stare vicine al corpo. Nonostante ciò, l’eleganza della sua postura, tipica di Suda, non viene mai persa.
Anche questo episodio, come il 76, è per la maggior parte un episodio riempitivo o Filler, probabilmente un modo scelto dall’artista per riuscire a concentrarsi maggiormente sul nuovo Kenshirō in previsione della fine della prima parte della serie.

La propensione all’esagerazione e alla deformazione tipica del tratto di Suda è già stata spiegata a più riprese nel corso di questo approfondimento, ma sicuramente il personaggio di Morgan, essendo una sua originale creazione, è quello che incarna tutte le caratteristiche riservate ai personaggi malvagi secondari: ha un viso sgraziato segnato da una grande cicatrice, occhi strabici, una bocca enorme e un corpo dalle dimensioni sproporzionate che gli causa movimenti goffi.

Morgan rappresenta la quintessenza del personaggio comico già portato avanti con le caratterizzazioni dei vari subalterni di Shin, dell’esagerazione di tratteggi di Galf e con tutti i personaggi imponenti e facilmente abbattibili del film. Questa stessa caratteristica si riflette anche nei suoi uomini, sempre più caricaturali e deformati nelle espressioni.

Nonostante non sia mai apparso nella serie, Shuren presenta caratteristiche simili a quelle del Kenshirō dell’episodio, con un viso molto allungato e labbra ben definite. I suoi capelli ricordano quelli di Ken, ma con curvature più accentuate. Tuttavia, grazie ai dettagli degli occhi affossati e della stempiatura, i due personaggi appaiono molto diversi tra loro.

Infine nonostante la breve apparizione di Raō, non possiamo fare a meno di notare che è praticamente una versione simile, ma migliorata in ogni dettaglio, dell’episodio precedente.

Curiosità della puntata: la scossa elettrica del cambio di scena sarà modificata esclusivamente per questo episodio, ritornando la stessa di sempre in quelli successivi.

 

Episodio 94 – 13/11/1986
フドウ絶対絶命! 急げケン、男は友を見すてない!!
La sorte disperata di Fudō! Sbrigati, Ken, un uomo non abbandona mai un amico!!
Sakkan – Suda Masami; Genga – Suda Masami; Dōga – Yamada Shizuko/Kano Hikari/Takemura Hitomi

Arrivati a questo punto della serie, non sorprende più il costante bisogno di Suda di rinnovare la sua creatura. Il Sakkan prenderà la decisione di modificare ancora una volta la fisionomia di Kenshirō, il risultato sarà un volto più squadrato e un collo più largo, ornato da folte ciocche di capelli.
Esplorando più dettagliatamente le particolarità del volto, emerge una sottile evoluzione rispetto all’episodio precedente. Gli occhi, ad esempio, si sono leggermente ingranditi, contribuendo a ridurre ulteriormente la sproporzione delle sopracciglia che era stata volutamente accentuata in passato. Una delle caratteristiche più evidenti è la bocca, ora molto più marcata, con particolare attenzione rivolta al labbro superiore.

Raō, anche se ancora relegato al ruolo di comparsa, ha un momento di rilievo in cui possiamo finalmente vederlo senza il suo iconico elmo. Questa è la prima volta dai tempi del film in cui possiamo ammirare appieno il suo volto e notare un ulteriore miglioramento dei suoi tratti caratteristici. Il viso di Raō è squadrato, ma allo stesso tempo presenta una sinuosità che aggiunge fascino al suo aspetto.

L’amatissimo Jūza, nella sua unica apparizione disegnata da Suda, presenta una buona caratterizzazione, anche se sembra cambiare fisionomia da una scena all’altra. Una volta possiede un viso largo e squadrato, mentre in altre scene appare con un viso più stretto e morbido. Anche i capelli di Jūza subiscono la stessa discrepanza di fisionomia da una scena all’altra. Questo può essere attribuito al limitato minutaggio a disposizione per prendere confidenza con il personaggio. Nonostante ciò, i tratti di Jūza sono resi in modo distintivo e riescono a catturare l’attenzione del pubblico.

Ancora una volta, un personaggio importante fa la sua unica apparizione in un episodio di Suda: Fūdo. In questa puntata, Suda è riuscito a rappresentare Fūdo in modo eccellente, catturando appieno la sua natura bonaria. Nel processo di creazione, Suda si è focalizzato sull’accentuare i tratti morbidi del viso di Fūdo, cercando di differenziarlo dagli altri personaggi senza però allontanarsi troppo, contribuendo a mantenere una certa coerenza estetica all’interno dell’opera. Fūdo presenta una bocca ampia che, quando sorride, forma una ruga espressiva sulle guance, inoltre, gli occhi sono sempre ornati di ciglia lunghe, aggiungendo un tocco di dolcezza al suo sguardo.

In generale i tre personaggi hanno caratteristiche riconducibili alle scelte grafiche fatte per il protagonista, con un viso molto largo, labbra definite e una grande cura per la capigliatura (anche nel caso del semplice taglio di capelli di Fudō).

La puntata presenta una caratterizzazione particolare del personaggio di Hiruka, principalmente evidente nella conformazione del suo viso. Hiruka presenta un volto allungato e segnato da numerosi tratteggi, che immediatamente suggeriscono la sua natura malvagia. Questa scelta estetica è stata presa in considerazione prendendo come riferimento il Manga originale. È interessante quindi notare come la figura di Hiruka sia stata trasformata dalla versione a disegno fisso del Manga in un’immagine in movimento senza alterarne le caratteristiche distintive. Questo dimostra la cura e l’attenzione di Suda nel mantenere l’integrità visiva del personaggio e nel rispettare lo stile originale.

Ancora una volta, Bat e Lin sono caratterizzati in modo distintivo, con Bat rappresentato in modo comico e Lin in modo più maturo. È interessante notare che negli ultimi due episodi, Bat viene rappresentato con denti da coniglio, conferendogli un aspetto ancora più buffo e giocoso. D’altro canto, Lin è ben realizzata nei primi piani, con un’espressione matura che riflette la sua serietà e profondità emotiva.

 

Episodio 101 – 08/01/1987
ラオウ倒れ野望果てるか? しかし天はまたよろめいた!!
Raō è sconfitto e ha abbandonato le sue ambizioni? Però il cielo vacilla ancora!!
Sakkan – Suda Masami; Genga – Suda Masami; Dōga – Kagawa Hisashi/Akimoto Yūichi/Tanaka Kōji

La prima puntata del 1987 cambierà tutto, per sempre. Niente di ciò che Suda aveva mostrato fino a quel momento agli spettatori della serie avrà qualcosa di simile.
Quello dell’episodio 101 è sicuramente il Kenshirō definitivo del maestro, il personaggio-simbolo che non ha mai smesso di modificare e migliorare costantemente nel corso degli anni ha finalmente raggiunto il suo vertice estetico, sublimando nella perfezione animata. Ogni dettaglio è frutto di anni d’esperienza sul personaggio. Il viso di Kenshirō è allungato ma allo stesso tempo squadrato, in particolare nella zona del mento. Le labbra sono marcate e i capelli sono folti sul collo. Innumerevoli tratteggi definiscono i suoi lineamenti, creando sinuose onde che si ripetono anche nelle pieghe del suo giubbotto di pelle.
Tutte le puntate della terza fase dello stile hanno contribuito a sperimentare le migliori scelte stilistiche, che ora sono state concentrate in questo episodio perfetto.

Anche Raō, l’altro grande protagonista di questo episodio, raggiungerà il suo picco massimo con questo episodio. Come per Kenshirō, Suda attinge dalle sperimentazioni passate per condensare la sua arte in un nuovo e definitivo aspetto grafico. Le ombreggiature sulla fronte di Raō sono identiche a quelle già viste nell’episodio 76, mentre la forma del suo volto e i dettagli della bocca si avvicinano all’estetica del 94. La combinazione di questi elementi estetici e la caratterizzazione quasi animalesca di alcune scene rendono Raō un personaggio visivamente potente, e si fondono perfettamente con il suo ruolo di grande protagonista dell’episodio.

Di contro, i personaggi minori come Rihaku e Yuria non hanno ricevuto la stessa attenzione e cura dei dettagli riservata ai due protagonisti. Questo si riflette nella loro realizzazione finale, che risulta abbastanza piatta. In particolare, Yuria non riesce a brillare particolarmente sullo schermo.

Non deve sorprendere, invece, di come Kim, un personaggio destinato a non apparire mai più nella storia, abbia ricevuto un’ottima caratterizzazione, dividendo la scena con un giovane Kenshirō, anch’egli magistralmente realizzato. Suda ha deciso di riservare ad entrambi grande cura per il dettaglio evidenziando ancora una volta la sua propensione ad inserire sempre qualcosa di personale nei personaggi esclusivi dei suoi episodi.

Riuscitissima anche la caratterizzazione dei giovani Raō e Toki nel flashback, dove Suda è riuscito a cogliere in modo magistrale i tratti distintivi di entrambi i personaggi anche nella loro giovinezza.

In definitiva, la più bella puntata della serie fino ad allora che, grazie all’importanza di trama, è riuscita a beneficiare di un budget generoso, capace di far fronte alle tante e complesse e coinvolgenti animazioni dirette da Suda.

 

Episodio 108 – 19/02/1987
さらば北斗2兄弟! いま2人は愛と哀しみの果てに!!
Addio, fratelli di Hokuto! Adesso voi due siete ai limiti dell’amore e della tristezza!!
Sakkan – Suda Masami; Genga – Suda Masami; Dōga – Kano Hikari/Yamaguchi Yukitoshi/Yamada Chizuko

Ultimo episodio del primo arco narrativo. Ultima occasione per godere appieno dello stile della terza fase di Suda. Data l’enorme importanza della puntata, il direttore dell’animazione mantiene gli altissimi standard precedentemente mostrati nell’episodio 101, seppur con una leggera distanza creativa.

L’incredibile cura dimostrata nell’episodio precedente, è possibile interpretarla anche come una prova per lo stesso Suda Masami nei confronti di questo nuovo traguardo artistico. Cercando di fare un parallelismo tra il 101 e il 108, si può notare come il Sakkan, nel suo penultimo episodio, inserisca dettagli e accorgimenti simmetrici mai fatti prima sulla figura del protagonista, mentre nella 108 ritroviamo tutte le caratteristiche portanti della serie concentrate nella figura di Kenshirō, come lievi sproporzioni e tratteggi grezzi. Eppure, accostandoli, i due Kenshirō non differiscono quasi per nulla l’uno dall’altro. Ciò sta a significare che il vertice estetico raggiunto appositamente per l’episodio 101 è ormai stato assimilato da Suda e che il Character designer sia riuscito a reintrodurre i suoi peculiari elementi di immediatezza stilistica, riuscendo comunque a mantenere la medesima qualità.

Altra importante differenza con la 101 è l’elevata omogeneità di stile destinata anche agli altri personaggi. Abbiamo già fatto notare come Suda nel precedente episodio, quasi a compensare il grande lavoro su Kenshirō e Raō, non avesse riservato le dovute attenzioni anche ai personaggi minori, ma grazie proprio al 101 e al suo aver fatto da apripista al nuovo stile sudiano, il Sakkan riesce a gestire al meglio le caratterizzazioni di tutti i personaggi, con grande attenzione per capigliature e dettagli del volto.

Un discorso a parte merita sicuramente il maggiore dei fratelli di Hokuto, che conserva in sé le attenzioni ricevute in precedenza, ma che al contempo, proprio come il protagonista, ritrova un nuovo equilibrio stilistico, soprattutto per quanto riguarda le proporzioni del viso.

In breve possiamo affermare che l’episodio 101 è sì l’apice stilistico del primo arco narrativo, ma è solamente con la 108 che Suda si riappropria completamente della sua creatura, poiché con esso piegherà la raggiunta perfezione estetica ai tempi dell’animazione, semplificando il suo tratto e ribilanciando il suo stile.

Continua alla Quarta fase dello stile