FASE DI STILE INTERMEDIA
劇場版
Versione cinematografica
Film – 08/03/1986
北斗の拳
Hokuto no Ken
Sakkan – Suda Masami; Genga – Suda Masami/Aoshima Katsumi…; Dōga – Uesugi Chikako/Okayasu Toshiko/Kawasaki Yumiko…
Il film animato di Hokuto no Ken rappresenta una fase a se stante rispetto all’evoluzione della serie.
Suda concentra tutta l’esperienza di un anno di lavoro per rimettere mano completamente al design iniziale dei propri personaggi, uniformandoli al nuovo tratto del Manga, che all’epoca della sua serializzazione su rivista si apprestava a concludere i capitoli di Ryuga.
Suda ha sempre desiderato avere il controllo completo su ogni episodio dell’anime, ma purtroppo ciò non è stato possibile fino a questo momento.
Le analisi e le immagini che ci apprestiamo a mostrarvi potrebbero essere frutto di altri animatori impegnati nella realizzazione del film, ma che operano sotto la supervisione totale di Suda. Quindi è importante sottolineare che Suda non è il solo autore di queste opere: ma in quanto Character Designer e Sakkan, avrà finalmente la possibilità di apportare correzioni personali ai disegni, trasformando così l’opera in un vero e proprio esempio dello stile “sudiano”, rendendo il film un’opera d’arte animata che riflette pienamente il suo stile distintivo.
Come abbiamo già fatto per la serie, partiamo dall’analisi di Kenshirō per spiegare le caratteristiche principali di questa terza fase del tratto di Suda Masami.
Grazie a una sceneggiatura che abbraccia momenti narrativi anche molto distanti tra loro, siamo in grado di apprezzare nuovamente significativi cambiamenti nello stile di disegno del protagonista. Iniziamo con un rifacimento più maturo del tratto della prima fase, dove Kenshirō indossa il suo iconico completo blu con singolo copri spalla. Inoltre, per rendere il personaggio più giovane, Suda utilizza l’espediente della frangetta corta.
Successivamente, assistiamo a un volto più bilanciato di Kenshirō una volta che si taglia la barba, e infine ci immergiamo nella grande sperimentazione, di pari passo con l’opera originale, con il successore che presenta capelli alzati e molto mossi.
Quando riappare, il protagonista del film si presenta portando fieramente una folta barba e indossando, addirittura, un mantello con cappuccio; tutti elementi, questi, del tutto originali e mai associati prima alla sua figura.
Nel manga, infatti, Ken non avrà mai la barba, e indosserà al massimo un mantello con una sorta di turbante, in una sola occasione (di fronte agli sgherri di Jagi che stanno torturando gli abitanti di un villaggio, i quali vengono torturati con il corpo costretto al suolo e con la minaccia di avere la testa mozzata con una grande sega).
Questa nuova versione di Ken sfoggia un abbigliamento completamente rinnovato, ricco di nuovi dettagli, che conferiscono un tocco di modernità. Ma quello che rende davvero unico questo outfit è l’originale rifinitura marrone che percorre tutto il perimetro del vestito. Non poteva mancare inoltre la caratteristica principale del protagonista, i suoi occhi in ombra nei momenti più concitati, già idea vincente nella serie TV.
Gli altri protagonisti hanno goduto ugualmente di un restyling molto evidente. Shin appare sicuramente più maturo rispetto alla sua rappresentazione precedente nella serie animata e lo stesso vale per Rei, che viene presentato per la prima volta con l’abito che indosserà nei suoi ultimi momenti di vita. Entrambi i personaggi sono caratterizzati da tratti distintivi, come bocche ampie e occhi che sembrano trasmettere una profonda sensazione di sofferenza e stanchezza. Questi elementi visivi contribuiscono a caratterizzare i personaggi, evidenziando le sfide e le difficoltà che affrontano nel corso della storia
Yuria ha un’acconciatura molto simile a quella già vista nell’Anime, ma con un il suo classico colore di capelli, a dimostrazione, forse, che quel cambio di colore forzato da arancio a viola non era mai stato apprezzato del tutto. Ben riuscita anche la differenziazione grafica del personaggio tra la sua prima apparizione all’inizio del film e quella successiva al rapimento da parte di Shin, dove Yuria appare più regale e matura, evidenziando una crescita e una trasformazione del personaggio.
Un’importante innovazione presente nel film è rappresentata dal personaggio di Jagi, che indossa fasciature sul volto. Questo semplice stratagemma consente al personaggio di inserirsi perfettamente in un punto della trama in cui il suo personaggio non era ancora stato concepito. Inoltre, più avanti nella storia quando Jagi indossa il suo elmo, recupera l’aspetto malvagio che aveva precedentemente perso nella serie animata a favore di una rappresentazione più comica.
Anche i nemici secondari subiscono delle modifiche. In particolare, Zeed, Heart e Uighur emergono come i vincitori indiscussi, beneficiando di un notevole miglioramento grafico.
Al contrario, gli altri nemici, sebbene siano stati migliorati dal punto di vista visivo, rimangono relegati al ruolo di comparse.
In generale, e soprattutto i nemici secondari di grandi dimensioni, sono tutti caratterizzati da parti in ombra molto nette sul corpo e sul vestiario. Quest’ombra (presente anche sui Settei del film ed evoluzione ulteriore di quanto già visto nell’episodio 51) sostituisce la terza tonalità classica del colore principale del vestito o della pelle, servendo a rendere ancora più massicci i corpi dei personaggi, oltre che a conferire loro un’aura austera.
Per quanto riguarda i due giovani amici di Kenshirō: Bat rimane sostanzialmente invariato nella caratterizzazione e nei colori rispetto alla serie animata originale, difatti non sono stati realizzati nuovi settei per il personaggio nel film. D’altra parte, Lin viene completamente rinnovata e ringiovanita di almeno un paio di anni. Inoltre, i suoi colori subiscono un notevole stravolgimento rispetto alla versione animata. Queste modifiche apportate al personaggio nel contesto cinematografico offrono un nuovo look e una fresca interpretazione visiva.
Infine, il temibile Raō, il maggiore dei fratelli di Hokuto, diventa finalmente oggetto di uno sviluppo da parte di Suda, per conferirgli un aspetto definitivo rispetto a quanto realizzato nell’episodio 44. Grazie all’evoluzione del manga, dove Raō ha ora una caratterizzazione grafica completa.
Il Raō di Suda si presenta imponente e regale, incarnando tutte le caratteristiche tipiche di un antagonista nel suo stile unico. Con uno sguardo austero, un naso perennemente corrugato e ombre nere che si estendono fino alla sua caratteristica fronte rugosa, il personaggio assume una presenza sontuosa sullo schermo.
Nel fervente scontro con Kenshirō, Raō sembra esprimere, grazie a una nuova riscrittura del personaggio e alla caratterizzazione grafica di Suda, un’umanità superiore e manifesta piena consapevolezza durante tutto il corso della battaglia. Questo risulta, paradossalmente, in contrasto con Kenshirō, che invece appare completamente animato da una furia cieca, rappresentato con occhi privi di pupille, simbolo del suo stato di rabbia incontrollata.
In conclusione, il film cinematografico di Hokuto no Ken rappresenta senza dubbio la migliore opera animata mai realizzata sulla serie. Non solo si distingue per la sua eccellenza artistica, ma è anche ricco di innovazioni estetiche. Questo film segna un punto di svolta per Suda, che riesce a correggere se stesso e il suo lavoro passato, aprendo così le porte a nuove possibilità. È un nuovo inizio che permette all’anime di raggiungere vette stilistiche mai esplorate prima. Grazie a queste innovazioni, il film di Hokuto no Ken si afferma come un capolavoro che ridefinisce gli standard dell’animazione e lascia un’impronta indelebile nella storia dell’arte animata.
Continua alla Terza fase dello stile