La televisione racconta Hokuto – PARTE 3: La storia e il mondo post-atomico; intervista a Buronson
Terza parte della nostra serie di speciali sul documentario TV della NHK (televisione pubblica giapponese), per i 35 anni della serie a fumetti di Ken il guerriero.
Chi pensava che Tetsuo Hara avesse fatto praticamente tutto da solo, si sbaglia di grosso. Dietro di lui c’era una persona dalla grande inventiva e una spiccata ironia: Buronson.
…e anche un altro importante personaggio che si rivelera’ fondamentalmente nel saldare il legame dei due autori.
Buona lettura!
Nonostante fosse stremato, Tetsuo Hara continuava a disegnare con grande passione.
Ma oltre ai disegni, c’e’ anche un altro aspetto di Hokuto no Ken che ha conquistato il cuore dei fan.
Le innumerevoli frasi dei suoi personaggi.
L’uomo che ha scritto queste frasi e ha curato l’intero racconto della serie, e’ al centro del secondo approfondimento.
Buronson.
La sua e’ una singolare carriera iniziata nell’aviazione militare.
Buronson pensa alla storia, Hara ai disegni.
Anche se Hokuto no Ken e’ stato creato con questa divisione dei ruoli, in realta’ i due non hanno quasi mai parlato tra loro per tutta la durata della serie.
SECONDO APPROFONDIMENTO: IL CURATORE DELLA STORIA – BURONSON
Una Storia Differente sugli uomini che hanno innalzato il valore del manga e sulla loro particolare relazione.
Quest’anno quest’uomo ha compiuto 71 anni, e non passa giorno che non faccia sollevamenti sulle braccia.
Il curatore delle storie di manga, Buronson.
Ne faccio cinque davanti e cinque indietro. Piu’ meno due ripetizioni da dieci, ecco.
CURATORE DI STORIE MANGA – BURONSON (71 ANNI)
Dalla punta della sua matita e’ nato tutto un mondo.
Ancora in attivita’ nonostante i suoi quasi 50 anni di carriera alle spalle.
Chiedendogli gli aneddoti dietro a quelle frasi storiche, ci ha risposto inaspettatamente cosi’:
Il fatto e’ che sono un bugiardo dalla nascita. Dico davvero!
A dirla tutta, sono sempre stato bravo fin da piccolo a raccontare bugie.
SECONDO APPROFONDIMENTO –
L’ARDUA SFIDA DEL GENIO DELLE BUGIE
In realta’ Buronson e’ stato coinvolto nel progetto di Hokuto no Ken per caso.
Era stato scelto come uno fra i tanti papabili supervisori della serie dall’editor Horie in previsione del debutto su Jump.
Ma dato che le trattative con la prima scelta non portarono i frutti sperati, il secondo nome a venir fuori fu quello di Buronson.
Dopo aver letto il manga breve e avendo per esso un vivo interesse, Buronson accetta il lavoro.
Ma solo ad una condizione ben specifica.
Gli dissi che era impossibile ambientare la storia ai giorni nostri.
Non potevo proprio scrivere la storia di un ragazzo delle superiori che praticava le arti marziali.
Per mostrare appieno la potenza di quelle tecniche, era meglio che non ci fossero armi moderne.
Quindi gli dissi di ambientare tutto in un’epoca senza armi.Cosi’ facendo o si ritornava all’era atomica o si andava verso un futuro prossimo.
Poi per caso vidi Mad Max e mi decisi ad ambientarlo in un futuro prossimo.
MAD MAX 2(*INTERCEPTOR – IL GUERRIERO DELLA STRADA)
Ambientare la storia di un praticante di arti marziali nel mondo di Mad Max.
In qualche modo andra’. Cosi’ penso’ Buronson che da sempre aveva affidato la sua vita al caso.
Buronson nasce nelle campagne di Nagano, piu’ giovane di sei fratelli.
Non avendo le possibilita’ economiche di andare alle superiori, la via che decise di intraprendere pur di evitare la poverta’ fu quella di entrare nel Corpo di Auto-Difesa dell’Aviazione Militare.
Qui incontra una persona con cui stringe immediatamente una forte amicizia.
Hiroshi Motomiya.
Quest’ultimo, in seguito sarebbe diventato il popolare creatore di opere come “Otoko ippiki Gaki Daisho”, ”Ore no Sora” e “Salary-man Kintaro”.
Dopo aver prestato servizio per 7 anni, Buronson si ritira dall’aviazione.
Va a finire a lavorare nello studio di Motomiya, il quale aveva gia’ iniziato a disegnare manga.
Pero’, era negato nel disegno e non poteva essere utile come assistente.
No, per disegnare ci vogliono doti particolari e io ne sono completamente sprovvisto.
Ma dato che mi aveva chiesto di aiutarlo, provai a mettere gli inchiostri o fargli correzioni col bianchetto.
Allora io di proposito gli andavo fuori dai bordi.
Facendo cosi’ mi venne a dire che non potevo aiutarlo con quel lavoro. Mah, era quello che volevo alla fine. (Ride)
Iniziava a bere da mezzogiorno e non faceva altro che giocare d’azzardo.
Ma se c’era un qualcosa in cui eccelleva era la bravura con cui faceva divertire le persone con le sue storie.
Fu allora che gli venne proposto un lavoro per cui dimostrava qualche interesse: il curatore di storie per i manga.
E con questo lavoro, Buronson mette in mostra un talento inaspettato.
La prima storia che cura e’ subito pubblicata su rivista.
Poi a 28 anni arriva il successo grazie al popolare manga Doberman Deka, e divenne famoso come scrittore per manga.
Ma dopo quella serie, le cose non gli vanno bene.
Quando Buronson ricevette la notizia del lavoro su Hokuto no Ken, era un momento della sua vita in cui andava tentoni cercando di nuovo il successo.
Il primo capitolo lo scrisse con tutto se stesso, rimanendo soddisfatto del proprio lavoro.
Pero’ una volta viste le pagine ultimante da Hara, Buronson rimase di sasso.
Cavolo, me l’ha fatta! Guarda come l’ha disegnato!
La scena con le moto che saltavano era meglio di come l’avevo immaginata. Ero stupefatto.
Anche io ovviamente nella mia testa visualizzo le scene prime di metterle su carta, ma quel manga era nettamente superiore a quello che avevo descritto.
Fu quella la prima volta che pensai che il maestro Hara fosse un genio del disegno.
E io da parte mia pensai che non volevo assolutamente perdere contro i suoi disegni, e volli creare ancora di piu’.
Buronson e’ deciso a non perdere contro i disegni di Hara.
Dopodiche’ si e’ messo a scrivere il secondo capitolo.
Kenshiro incontra un anziano nel deserto.
Cio’ che l’anziano protegge con tutto se stesso sono dei semi di riso.
L’unica speranza per riportare la vegetazione in quel mondo inaridito.
A tale visione, Kenshiro pronuncia tra se e se la famosa frase…
Purtroppo pero’ quell’anziano verra’ ucciso dai banditi.
La rabbia di Kenshiro esplode e usando l’Hokuto Shinken, vendichera’ l’anziano uomo.
Il capitolo si conclude con la scena di Kenshiro che lascia cadere sulla tomba dell’anziano i semi, facendo avvertire un senso di speranza al lettore.
EDITOR (AL TEMPO) – HARUHIKO SUZUKI
Quando ho letto il secondo capitolo mi e’ venuta la pelle d’oca per quanto era bello.
Ovviamente quelle cose non le dici quando sei in redazione.
Non era un manga senza spessore incentrato unicamente sulla lotta.
Aveva in se scene commoventi che toccavano le corde dell’animo.
Una grande storia, insomma, in grado di poter commuovere tutti allo stesso modo sia i bambini che gli adulti, sia gli uomini che le donne.
Pero’ nella storia che all’inizio Buronson aveva scritto, i semi di riso non c’erano.
Quello che l’ha tirata fuori fu l’editor Horie.
La prima bozza era piu’ un sommario degli eventi.
“Questa storia non commuove e non si capisce neanche il carisma di Kenshiro.”
Poiche’ la scadenza era alle porte, Horie fece iniziare Hara a lavorare ai disegni comunque.
Nonostante cio’ pero’, pretese da Buronson che riscrivesse la storia.
Anche se aveva gia’ passato la storia al maestro Hara, non era ancora convinto e mi chiese di lavorarci ancora.
“Manca qualcosa, non intrattiene”, diceva.
Dopo tentativi su tentativi, me ne uscii con l’anziano coi semi di riso.
Soddisfatto e felice del risultato, ando’ di nuovo da Hara e lo prego’ di ridisegnare il manga daccapo e cosi’ fece.
Questo episodio che e’ stato creato con tanti sforzi fino all’ultimo minuto, e’ diventato popolarissimo, e ha permesso di capire dove la serie si sarebbe dovuta indirizzare, consolidando inoltre inoltre la fiducia dei tre.
Era necessario mostrare i lati positivi di entrambi, sia Hara che Buronson.
In questo caso, una semplice somma delle loro abilita’ non era sufficiente.
Bisognava aspirare a triplicarle o addirittura quadruplicarle.
Una relazione tra editor e disegnatore che ormai era suggellata, e Buronson che dimostrava sempre piu’ la sua innata abilita’ di creare storie di grande intrattenimento.
Come per esempio, le sette cicatrici sul petto di Kenshiro.
All’inizio della serie avevo semplicemente chiesto ad Hara di disegnargli sette cicatrici sul petto.
Non pensavo di usarle in nessun modo, gliel’avevo chiesto solo perche’ mi sembravano belle e stilose.
Pero’ in seguito mi venne l’idea di usarle come importante presagio.Dopo il terzo o il quarto capitolo, io e Horie ci chiedemmo perche’ Ken avesse iniziato il suo viaggio.
Decidemmo che il motivo dovesse essere perche’ doveva ritrovare la sua amata.
Allora mi venne l’idea che ci fosse questo nemico di nome Shin che gliel’aveva rubata procurandogli le cicatrici sul petto.
In quel momento, quando mi venne questa trovata, mi sono detto che ero un genio. E dire che e’ stata una trovata in corso d’opera. (Ride)
Quello sarebbe diventato l’ottavo capitolo.
In questo capitolo si racconta di come in passato Kenshiro venne privato della donna da lui piu’ amata, e marchiato con sette cicatrici sul petto.
Un episodio di decisiva importanza per capire le ragioni per cui il personaggio ha iniziato il proprio viaggio.
Non decidere gli eventi successivi, ma basarsi sulla risposta del pubblico, era quello il modo di lavoro di Jump dell’epoca.
Se si decide troppo, la storia non sara’ interessante.
Per fare un manga di successo e’ meglio sempre lasciarsi un margine di improvvisazione.
Quindi al massimo decidevamo gli eventi di due o tre capitoli successivi. Un canovaccio, insomma.
Cosi’ facendo si poteva correggere e migliorare la storia di volta in volta basandoci sulla reazione del pubblico, che e’ forse la cosa piu’ elettrizzante quando si lavora ad una serie.
Ed e’ proprio cosi’ che Buronson diede vita a personaggi importantissimi.
Come ad esempio i tre fratelli maggiori di Kenshiro.
Il primo ad apparire e’ il minore dei tre, Jagi.
Il male fatto persona.
Un personaggio rappresentato anche visivamente come scaltro e subdolo.
Con il procedere della storia, Buronson approfondisce le caratteristiche anche degli altri due fratelli.
Volevo che il fratello maggiore, essendo il piu’ anziano, fosse anche il piu’ forte.
Poi da li’ cominciai a pensare al perche’ proprio il quarto, Kenshiro, fosse diventato il successore.
Quindi pensai avessero avuto delle divergenze tra di loro e che alla fine Kenshiro l’avesse spuntata.
Pero’ il maggiore doveva essere il piu’ forte. Facendo cosi’, e’ stato naturale creare un personaggio potentissimo che invece di voler essere successore, voleva dominare i territori con la forza.
Poi subito dopo c’era il fratello di mezzo, che per quanto fosse in realta’ il piu’ dotato, era pero’ debole fisicamente e usava l’Hokuto Shinken per fare il medico.
Questo e’ stato il mio modo di renderli opposti tra loro.
Toki, il fratello di mezzo che usa l’Hokuto Shinken come arte medica per curare i feriti.
Cio’ che lo rappresenta, e’ la sua gentilezza.
Infine, colui che intende sottomettere tutto il mondo grazie al suo immenso potere, Raoh, il fratello maggiore.
Una figura che incarna la legge del piu’ forte alla base del mondo di fine secolo e che diventera’ il piu’ potente avversario di Kenshiro.
Durante tutta la serie, Buronson non aveva quasi mai incontrato Hara.
La strategia di Horie era quella di rimanere nel mezzo pronto a raccogliere le loro opinioni e rielaborale al meglio.
Anche se era piu’ anziano di lui di otto anni, Horie continuava a rigettare i testi di Buronson senza riguardi per il bene della serie.
Quando leggeva i testi davanti a me lo capivo subito.
Leggeva senza alcun commento e lo metteva da parte.
In quel momento sapevo che dovevo riscriverlo. Non scende mai a compromessi per le serie che cura. Non si contano le volte che ho pensato di picchiarlo.
Non potevo lasciarmi scoraggiare li’ davanti a lui ne’ tantomeno andarmene scendendo a compromessi.
Avevo i miei personali parametri di qualita’ per la serie.
Ovviamente se la storia era meglio delle mie aspettative, non gli dicevo niente, ma quando era anche di poco al di sotto, lo spronavo a fare di piu’.
Se quell’atmosfera di tensione continuava per una mezz’ora, sapevo che me l’avrebbe riscritta, quindi quello che dovevo fare era solo pazientare trenta minuti.
Anche se non mi piaceva, sapevo che senza quelle negoziazioni il manga ne avrebbe risentito. Ecco perche’ lo facevo.
Il lavoro da curatore delle storie manga iniziato casualmente per riuscire a mangiare.
Pero’, Hokuto no Ken aveva qualcosa di completamente diverso dalle altre storie.
Nel periodo in cui Buronson non faceva che andare avanti sperimentando, c’e’ stato un evento che lo ha toccato nel profondo.
Prima che iniziasse la serie, Buronson fece un viaggio in Cambogia, dove si era appena conclusa la politica di potere di Pol Pot.
A causa della dittatura, chi non aveva la forza veniva privato della vita come niente fosse.
Buronson: Le strade erano ricoperte di innumerevoli ossa umane. Era veramente pieno di scheletri.
In quel momento ho visto coi miei occhi che li’ era successo qualcosa di inimmaginabile.
A dirla tutta credo la mia vita sia cambiata totalmente per via di quel viaggio.
Per il Giappone che andava incontro alla bolla sociale, era una realta’ inimmaginabile.
Grazie a questa esperienza, Buronson scrive frasi cariche di significato da far dire ai personaggi della serie.
Le frasi di uomini che combattono per qualcosa in cui credono, continuando strenuamente a vivere.
Infine, Kenshiro combatte la sua ultima battaglia contro il suo piu’ grande nemico, suo fratello maggiore Raoh.
Un combattimento all’ultimo sangue che annientera’ le vite di entrambi.
Per il rotto della cuffia, Kenshiro vince.
Lo sconfitto Raoh, senza mai prostrarsi, lascia dietro di se’ una frase, spegnendo la sua esistenza.
“Nella mia vita, nessun rimpianto!!”
Hokuto no Ken, dopo che le sue vicende sono state raccontante ad un gran numero di lettori, in quel momento divenne leggenda.
“Nella mia vita, nessun rimpianto” sono forse i miei sentimenti nei confronti della serie.
Sia io che il maestro Hara abbiamo creato quel capitolo pensando fosse l’ultimo.
Quella credo fosse una frase che io ho detto a me stesso.
Quei quattro anni sono stati la prima volta che ho concentrato tutte le mie capacita’ ed energie in una serie.
I disegni di Tetsuo Hara, che poi sarebbero stati la base per le animazioni curate da Masami Suda sulla serie animata che tutti conosciamo…
Ma cosa sarebbero stati quei disegni, senza la storia che erano destinati a raccontare? Cosa sarebbe stato Hokuto no Ken senza Buronson?
Speriamo che questo articolo abbia dissipato i dubbi sulla sua enigmatica figura e che finalmente abbiate capito lo spessore dell’uomo e l’artista.
Inoltre, grazie a questo articolo, l’importanza dell’editor manga Nobuhiko Horie risulta quanto mai evidente nella creazione di una storia complessa come quella di Ken il guerriero.
Proprio un editor di manga sara’ al centro del prossimo articolo, un editor di manga particolare che conoscete bene se seguite questo sito: Kenrico e’ stato intervistato come rappresentante dei fan di Hokuto no Ken!
Non mancate di leggere la quarta parte di questa serie di articoli!
A breve, sempre e solo su Hokuto Kaisetsushuu!
Tutte le immagini riportate in questo articolo appartengono ai rispettivi autori.
Il presente articolo e’ basato sul documentario 「アナザーストリーズ 北斗の拳 “誕生~舞台裏のもう一つの”格闘」, mandato in onda dalla televisione pubblica giapponese NHK il 20 novembre 2018.
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